Bioimpedenziometria: l’analisi della composizione corporea
Prima di intraprendere qualunque tipo di intervento nutrizionale è necessaria una preventiva e completa valutazione dello stato nutrizionale del paziente.
L’esame della bioimpedenziometria è una metodica che rileva e misura i fluidi corporei e che, per estensione, restituisce una stima delle altre componenti corporee: i fluidi extra ed intracellulari, la massa cellulare metabolicamente attiva e, la massa grassa.
E’ una tecnica non invasiva, utilizzata ampiamente in ambito ambulatoriale, in grado di restituire indicatori nutrizionali molto validi per un monitoring clinico, e sportivo.
L’esame deve essere condotto in condizioni standard, affinchè i risultati possano essere confrontabili nel tempo, il paziente dovrà, nelle tre ore precedenti il test, rispettare le seguenti condizioni:
- a digiuno di acqua e/o cibo
- non deve aver compiuto sforzi o attività fisica
- avere la vescica vuota
Durante l’esame:
- dovrà rimanere fermo e rilassato
- la temperatura ambientale dovrà essere ottimale
Quando e perchè è importante conoscere la composizione corporea ?
- Permette di rilevare in tutti i pazienti, anche quelli apparentemente normopeso con indice di massa corporea (BMI) nella norma, le percentuali di massa grassa superiori al normale. Una specifica attenzione è rivolta al comparto addominale in cui viene misurato il grasso viscerale (VAT), portatore di indici di rischio metabolici e cardiovascolari importantissimi.
- La Bioimpedenziometria, fornendo i valori di massa magra FFM, massa grassa FM ed acqua, relativi al peso corporeo, consente di valutare le condizioni corporee e nutrizionali e di partenza per poi monitorare come queste variano nel corso del tempo in risposta ad un regime dietetico ( di dimagrimento, di mantenimento o di sviluppo della massa muscolare).
- Poichè la massa magra FFM è la componente metabolicamente attiva, la bioimpedenziometria ci consente di stimare, con buona approssimazione, il metabolismo basale. Questo è uno degli elementi imprescindibili per poter elaborare un piano dietetico commisurato agli effettivi consumi energetici del paziente, ma soprattutto, di controllare nel tempo gli effetti della terapia alimentare sul corpo.
Questo esame è da evitare in coloro che sono portatori di pace maker, e nelle donne in gravidanza per precauzione; mentre è sconsigliato durante ciclo mestruale, nel corso di trattamenti di dialisi e nei soggetti febbricitanti in quanto queste condizioni alterano i risultati.