La ricerca ha confermato negli ultimi anni che la dieta influisce in maniera determinante sull’equilibrio di quella che un tempo veniva definita come flora intestinale e che oggi invece definiamo, in modo più consono, con il termine microbioma.
Dal microbioma intestinale dipende la possibilità, o meno, di soffrire di alcune malattie del progresso come il diabete, l’obesità, le malattie cardiovascolari, etc.
In base alla varietà di batteri che si trovano nell’ intestino è possibile identificare suddividere gli individui in base al loro “enterotipo”, attualmente si sono identificati 3 principali enterotipi e la ricerca attualmente è impegnata ad identificare l’indice di rischio dal punto di vista metabolico associato a ciascun enterotipo.
L’interesse del Nutrizionista verso questi importanti filoni di ricerca nasce dal fatto che gli enterotipi sono strettamente correlati alle abitudini dietetiche, in quanto la selezione naturale delle specie batteriche residenti nell’intestino viene operata principalmente dal cibo che viene ingerito. Di conseguenza, favorendo una alimentazione ricca di fibre e di alimenti probiotici, si favorisce la proliferazione di forme batteriche utili al mantenimento di salute e benessere.
L’obiettivo è garantire all’individuo un microbioma ricco e variato, con tante specie batteriche diverse: la diversità nel microbioma è un indicatore di salute. Le persone che soffrono di patologie metaboliche o malattie autoimmuni si caratterizano per una ridotta varietà delle secie batteriche che costituiscono il loro microbioma. Perchè è importante questa varietà? Il motivo è che tutti questi batteri contribuiscono a svolgere una serie di funzioni metaboliche importantissime che conferiscono alla fisiologia dell’ uomo grandi potenzialità adattative e un ottimizzazione delle risorse energetiche.
Viceversa un microbioma instabile, scarsamente variegato in termini di specie che lo compongono, è tipico dei neonati, dei soggetti affetti da malattie infiammatorie su base auto immune, di coloro che hanno fatto largo uso di antibiotici, e degli anziani lungodegenti, in questi soggetti infatti generalmente si associa uno stato di salute più cagionevole e una peggiore qualità della vita.
Lo studio del microbioma umano sta riscrivendo interi capitoli della medicina. Ecco perchè è così importante conoscere meglio la propria flora batterica ed imparare ad alimentarla al meglio consumando cibi probiotici, alcuni dei quali sono facilmente producibili in casa.